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autore
brano
 
Cicerone
Pro rege Deiotaro, 3
 
originale
 
3. Fugitivi autem dominum accu santis et dominum absentem et dominum amicis simum nostrae rei publicae cum os videbam, cum verba audiebam, non tam adflictam regiam con dicionem dolebam quam de fortunis communibus extimescebam. Nam cum more maiorum de servo in dominum ne tormentis quidem quaeri liceat, in qua quaestione dolor elicere veram vocem possit etiam ab invito, exortus est servus qui, quem in eculeo appellare non posset, eum accuset solutus.
 
traduzione
 
3 E poi uno schiavo fuggiasco che accusa il padrone, e per di pi? un padrone che non ? presente e un padrone assai legato alla nostra repubblica: quando io lo guardavo in faccia, quando lo ascoltavo parlare, non provavo dolore perch? era stata cos? calpestata la dignit? di un re, ma piuttosto ero in apprensione per la sorte di tutti. Infatti, mentre il costume antico non consente di far testimoniare uno schiavo contro il padrone neppure con la tortura, anche se in un interrogatorio tale la sofferenza fisica pu? strappare la verit? perfino a chi non vuol parlare, ? saltato fuori uno schiavo ad accusare, senza alcuna tortura, una persona che fra i tormenti non potrebbe denunciare.
 

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